PROGETTARE in equilibrio

In equilibrio tra bisogno, rispetto e desiderio, senza paura di cambiare.

PROGETTARE OSSERVANDO

Osservare i luoghi, le persone ed i loro usi, inserirsi in armonia.
Sono cresciuto in un mondo pieno di musica, mio padre è un direttore d’orchestra e la casa dei miei genitori era sempre piena di musicisti e strumenti musicali.

Ho ereditato la passione per la musica ed ancora oggi la mia casa è piena di strumenti musicali e la musica accompagna ogni momento della mia quotidianità.
Simone Colombo Architetto

Musica / architettura

Negli anni dello studio presso il Politecnico di Milano ho sempre portato avanti questa passione ed involontariamente mi sono trovato a tracciare quello che sarebbe stato il mio futuro di architetto.

Lavorando come sound engineer, dj, promoter, stage manager, passavo la gran parte del mio tempo nelle discoteche, nei music pub, nei live music restaurant e giravo su e giù per l’Italia insieme ad artisti musicali per gestire ed organizzare i loro spettacoli.

Più passava il tempo e più mi rendevo conto di come un locale, ristorante, pub o discoteca che fosse, era sempre prima di tutto una macchina tecnica dalla grande complessità impiantistica e logistica. Da cliente vedevo solo il bel vestito che ne mascherava la complessità.

Nel 2004 completai il percorso accademico ed iniziai a riflettere sull’ambiente che mi circondava. Il settore edilizio residenziale non mi appassionava, non vedevo energia positiva, non ho mai sopportato il lamento. Milano rispetto alle altre capitali europee era ancora un enorme potenziale inespresso in quegli anni. Interi quartieri centrali erano completamente da ripensare, fermi, apparentemente addormentati, ma sentivo che sotto c’era un fermento che da li a poco sarebbe esploso.

Ho avuto la fortuna di viaggiare moltissimo tra Europa ed America negli anni dell’università e rimanevo sempre colpito dalla quantità di locali presenti e di come questi si aprissero sulla città.

Vedevo e sentivo troppe similitudini tra la musica e l’architettura o per meglio dire trovavo il processo creativo completamente identico.

Suggestioni > riferimenti > definizione di un target > elaborazione dell’idea in base ai gusti, usi e consumi delle persone > sviluppo progetto > promozione.

Ancora oggi Musica e Architettura per me sono uguali.

Discover

Milano

Nel 2004 presi la mia decisione, voglio progettare locali!
Sono partito mettendo sul tavolo tutta l’esperienza appresa sul campo ma soprattutto guardando la gente, cercando di capire come si sarebbe mossa, e guardando verso tutte quelle discipline che non erano architettura. Era necessario scrollarsi di dosso un po' di teoria accademica e rompere gli schemi. Era necessario guardare verso discipline più veloci.

Pensai che un progetto di un locale non poteva più essere solo un bel vestito sopra una complessa macchina tecnica. Dovevo raccontare una storia! Dovevo creare un motivo perché un cliente scegliesse un locale rispetto ad un altro che non fosse solamente quello di soddisfare un bisogno (ho fame) o di mangiare una cosa buona (li si mangia bene).

Sono partito in una Milano dinamica ma non ancora pienamente consapevole delle sue potenzialità in questo settore. I segnali di cambiamento erano però già evidenti, analizzando gli usi ed i costumi si iniziava a percepire il grande cambiamento che da li a poco ci avrebbe portato in una Milano dove il settore del food retail, è evidente sotto i nostri occhi, è esploso.

Milano non è mai stata pigra. Milano ci ha sempre abituati al cambiamento ed alla velocità ma mai come in questi ultimi anni il cambiamento è stato totale, globale e veloce. Milano è sempre stata molto pratica, concreta, ma oggi alla praticità ha recuperato e aggiunto anche il senso del bello, funzione e bellezza sono oggi fortunatamente tornati in equilibro. Milano magari ti accoglie un po' bruscamente ma poi ti aiuta.
Milano mi ha aiutato.

INTUIZIONE / DISCIPLINA

Quella che per me è stata un’intuizione oggi è diventata una disciplina progettuale.

La progettazione di un locale di somministrazione o di intrattenimento non è verticale/puntuale ma orizzontale/trasversale.
Bisogna obbligatoriamente passare attraverso diverse discipline, architettura, ingegneria, illuminotecnica, interior design, grafica, comunicazione, psicologia e prossemica per realizzare un’atmosfera che possa permettere al cliente di vivere un’esperienza. Ogni prodotto, ogni brand, necessitano di una storia da raccontare.

Questa storia io la racconto attraverso luce, colore, arredamento, materiali, comunicazione, acustica e non dimentichiamo la cosa più importante, la Musica!
Oggi queste teorie progettuali le porto anche verso altri territori non food. Perché non raccontare un storia anche all’interno di un ufficio o di uno store non food?
Mi diverto anche a disegnare qualche casa ogni tanto, ma qui non vi preoccupate, la casa è vostra, vi aiuterò a farla come piace a voi senza troppa teoria ma solo grande attenzione alla buona norma costruttiva, al budget ed al tempo. L’unica esperienza a cui voglio pensare nel progetto di una casa è la vostra felicità, scegliete poi voi la colonna sonora.